Is there a mind in this mind?

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can we really state that the electronic highways and the virtual culture, are just sophisticated systems in charge for the dissolution of our body and of the experience of reality?

Immaginare di immaginare di immaginare

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Jean de Boneville, nel suo Storie di specchi: dal labirinto al rizoma illumina i lettori sul progetto per un labirinto di luce che Leonardo non riuscì mai a realizzare: la Stanza Ottagonale con pareti a specchio. Pare che mentre Leonardo indagava sulla natura delle immagini speculari, riprendendo il cerchio semicircolare di Tolomeo, disegnò un intreccio di riflessi e un labirinto: otto enormi specchi rettangolari uniti assieme a comporre un mondo senza confini. Incapace di costruirsi da sé lastre riflettenti grandi abbastanza da soddisfare le sue esigenze abbandonò l’idea.

Alice, davanti allo specchio

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mi risulta che sua moglie si occupava anche di intelligenza artificiale, ma non solo. E forse è proprio quello il motivo per cui è stata uccisa.
―Di cosa sta parlando?
―Di un progetto che si chiamava di…― dice, ma non sa come proseguire e deve ripescare l’informazione su un foglio stropicciato che tira fuori dalla tasca. ―Ecco― dice. ―Un progetto di mind uploading. Ne sapeva nulla?

Is there a body in this body?

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can we really state that the electronic highways and the virtual culture, are just sophisticated systems in charge for the dissolution of our body and of the experience of reality?

I 365 modi dell’amore

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I 365 modi dell’amore Con Gioia mi piace sperimentare. Mi aveva detto «Scoprimi!» un certo numero di volte. «Scoprimi!» guardandomi con aria di sfida. Scoprire significa: togliere ciò che nasconde, protegge; rivelare, far capire, arrivare a conoscere ciò che prima … Continued

Dalla finestra, i suoi occhi

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Ci siamo conosciuti guardandoci. Senza parole. Io affacciato in finestra, lei di fronte, incorniciata nella sua. Eravamo troppo lontani per sentirci o per distinguere i dettagli di un sorriso, di uno sguardo. Ci guardavamo e basta. Poi è successo tutto in fretta. Potrei dire, brevemente: ci guardavamo, molto. Guardarla era diventata un’abitudine per me, forse una necessità. Poi ci siamo incontrati. Mi ha parlato. Dopo, altre parole, un invito. Un altro. E il resto. Come altro avrebbe potuto finire, secondo voi?

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