Other works on hypertext theory and hyperfiction


 

rimasto, aperto, vivo. Cosė, 7 anni dopo, ci si interroga ancora sul libro e sulla sua presunta morte.

Verso la cultura dell'ipertesto

Alla ricerca di possibili risposte circa l'evoluzione delle forme letterarieproviamo ad accostarci per gradi all'idea della morte del libro.
A Subjective Chronology of Literary Hypertext http://raven.ubalt.edu/staff/moulthrop/chrono.html compilata da Stuart Moulthrop, autore di spicco dell'ipernarrativa, č una breve storia degli sviluppi del lavoro creativo nel settore ipertestuale e ipermediale e ci aiuta a identificare gli eventi, letterari e non, che dal 1945 in poi hanno contribuito in modo significativo a trasformare la narrativa classica in quella narrativa ipertestuale che ora troviamo sul Web.
Anche
The Libyrinth,
http://rpg.net/quail/libyrinth/
ci mostra, pur se indirettamente, l'agonia del libro o, quantomeno, della narrativa a stampa. Navigando nel sito, peculiare e affascinante, scopriamo il lavoro di scrittori di questo secolo quali Joyce, Pynchon, Kafka, Borges, Barth, Robbe-Grillet e Perec. Cosė ci č pių facile capire la loro frustrazione nei confronti di regole compositive imposte dalla pagina stampata e l'ansia di sperimentare nuove forme espressive per trascendere quelle regole.

N

el 1992 appare in The New York Times Book Review un breve saggio, The End of Books, sull'evoluzione delle forme letterarie.

In quell'articolo Robert Coover,scrittore americano, attento critico letterario e sperimentatore di linguaggi innovativi, preannuncia la fine del libro. Il libro -ci fa intendere Coover- non č solo carta e inchiostro, sequenze di parole organizzate; il libro presuppone e impone certi modi peculiari di costruire il mondo: un vedere e un pensare e un organizzare le cose del mondo -eventi, persone, idee, storie- attraverso una logica, quella lineare, inventata dai Greci e tramandata fin dentro ai nostri giorni. Ma nell'era di Internet e del cyberspace il libro, in quanto macchina culturale, ha perso la sua forza. Ora ci sono nuovi modi per dare forma al mondo: l'ipertesto, e una logica non lineare che l'ipertesto impone; questi sono gli strumenti pių adeguati per dare concretezza alle esigenze comunicative del futuro.
Con quel breve articolo Coover ha scatenato un dibattito che presto si č infilato in Rete e in Rete č